martedì 24 aprile 2012

Madre Teresa di Calcutta. Parte 2.


Madre Teresa non si considerava una suora di vita attiva. Al contrario, di sé e della altre Missionarie della Carità diceva: "siamo delle contemplative che vivono in mezzo al mondo. [...] La nostra vita deve essere una preghiera continua"[25].
In quest'ottica teologica, il servizio a favore dei poveri era visto come una naturale conseguenza della preghiera e del dialogo con Dio.
Questa sua spiritualità, che aveva tratti di ispirazione francescana, era sintetizzata da Madre Teresa con l'immagine, in cui si riconosceva, della "piccola matita nelle mani di Dio"[26].
In linea con questa sua sensibilità, nella cerimonia di consegna del Nobel, nel suo discorso citò la preghiera semplice[27].
Madre Teresa ha anche provato l'esperienza dell'aridità e della sofferenza spirituale, come emerso dalla pubblicazione postuma delle sue lettere[28]. Stando ai racconti di padre Brian Kolodiejchukz[29], in una di queste lettere scriveva di non sentire "la presenza di Dio né nel suo cuore né nell'eucaristia" e al suo confessore spirituale confidava: "Gesù ha un amore molto speciale per te. Ma per me, il silenzio e il vuoto è così grande che io lo cerco e non lo trovo, provo ad ascoltarlo e non lo sento"[30]. Giunse inoltre ad affermare: "Nella mia anima sperimento proprio quella terribile sofferenza dell'assenza di Dio, che Dio non mi voglia, che Dio non sia Dio, che Dio non esista veramente"[31]. Questo stato, che con alti e bassi accompagnò la seconda metà della sua vita, venne così commentato dalla suora: "Ho cominciato ad amare le mie tenebre perché credo che siano una parte, una piccola parte delle tenebre di Gesù e della sua pena sulla terra"[32].
Il processo di beatificazione, primo passo verso la canonizzazione o santità, richiede la documentazione di un miracolo avvenuto per intercessione di Madre Teresa. Le segnalazioni ricevute sono migliaia[33], ma solo pochissime vengono ritenute rilevanti dalla Chiesa cattolica ai fini del processo di canonizzazione e passate quindi a un vaglio più approfondito. Per essere considerata miracolosa dalla Chiesa, una guarigione deve infatti essere da malattia grave, istantanea e senza alcuna spiegazione medica plausibile. Al momento l'unico caso riconosciuto dalla Chiesa è quello di una donna di religione induista[34], Monica Besra.
Nel 2002 il Vaticano ha riconosciuto come miracolosa la guarigione di una donna indiana, Monica Besra, originaria di un villaggio a nord di Calcutta. Nel 1998 la donna era malata ma, non potendo più sostenere le spese mediche, aveva chiesto di lasciare l'ospedale in cui era ricoverata e di essere accompagnata a un centro delle Missionarie della Carità, pressoBalurghat. La malattia non è ancora chiara: i medici le avevano infatti diagnosticato sia un tumore all'addome, sia una meningite tubercolare. Il 5 settembre la donna pregò con le suore e affermò di aver visto una fotografia di Madre Teresa e di essere rimasta colpita da un raggio di luce che proveniva dai suoi occhi. Nel pomeriggio, Monica Besra poggiò un piccolo medaglione di Madre Teresa sulla protuberanza che aveva sull'addome e continuò a pregare. La mattina successiva si sentì leggera ed eccitata: chiamò la donna che dormiva di fianco a lei per dirle che la protuberanza era scomparsa. Monica Besra, che è di fede induista, successivamente dichiarò: "Dio mi ha scelto come mezzo per mostrare alla gente l'enorme potere di cura di Madre Teresa, non solo attraverso le cure fisiche, ma attraverso i suoi miracoli". Prima di prendere una decisione sulla vicenda, la Congregazione per le Cause dei Santi ha intervistato 113 persone e raccolto 35 000 pagine di documentazione, ascoltando anche le voci critiche[35]. Anche a seguito del riconoscimento, da parte della Congregazione, del carattere miracoloso di questa guarigione, Madre Teresa è stata ufficialmente beatificata da papa Giovanni Paolo II il 19 ottobre 2003 con il nome di "Beata Teresa di Calcutta".
La vicenda è ancora oggetto di controversie. Il marito di Monica Besra, irritato dalla celebrità della moglie[36], affermò ad esempio che la guarigione non era dovuta a un miracolo, ma alle cure dei medici[37]. Divisioni si registrarono anche tra i medici che l'avevano curata: uno di loro sostenne che la guarigione era scientificamente inspiegabile, mentre per un altro la guarigione era dovuta a nove mesi di cure anti-tubercolosi.[38]. Un medico affermò inoltre di aver ricevuto pressioni da parte delle Missionarie della Carità perché sostenesse che la guarigione fosse avvenuta per miracolo.[39] A seguito delle proteste dei razionalisti indiani, il governo del Bengala Occidentale organizzò una propria inchiesta sul presunto miracolo, secondo la quale Monica Besra aveva ricevuto continue e corrette cure antitubercolari, e una guarigione miracolosa era quindi da escludere.[40]
L'attività svolta da Madre Teresa raccolse i primi riconoscimenti in Asia, dove nel 1962 ricevette sia il Premio Magsaysay che ilPadma Shri, la quarta onorificenza indiana. Il denaro ricevuto con il Magsaysay venne immediatamente utilizzato per l'apertura di una casa per bambini abbandonati ad Agra, nell'India settentrionale[41].
Nel decennio successivo Madre Teresa divenne nota anche nel resto del mondo e in particolare nei paesi occidentali, dove le vennero assegnati numerosi riconoscimenti (premi, lauree honoris causa, onorificenze), culminati con il Nobel per la Pace. Madre Teresa fu inoltre la seconda donna indiana, dopo Indira Gandhi, a ricevere la massima onorificenza del Paese, il Bharat Ratna[42].
Dopo la morte, l'operato di Madre Teresa è stato oggetto di riconoscimenti, soprattutto nei due paesi ai quali è più legata: l'India, nella quale ha operato, e l'Albania, la terra d'origine dei suoi genitori.
In particolare nel 2010, in occasione del centenario della nascita, il Governo Indiano ha coniato una moneta celebrativa da 5 rupie, in ricordo del denaro con il quale Madre Teresa iniziò la sua missione nello slum di Motijhil[44].
L'Albania celebra invece il 19 ottobre, giorno in cui Madre Teresa ricevette il Premio Nobel, come festa nazionale e ha inoltre ad esempio dedicato alla memoria della suora il proprio aeroporto internazionale e il premio per l'eccellenza in campo umanitario[45].
Nel 1997 è stato realizzato il film Madre Teresa (titolo originale: Mother Teresa: In the Name of God's Poor), nel quale Kevin Connor dirige Geraldine Chaplin nei panni della beata.
L'anno successivo ha visto l'uscita dell'album musicale Musical Tribute to Mother Teresa contenente canzoni di diversi artisti americani, tra i quali José Feliciano e Dave Kelly.
Lo spettacolo Madre Teresa il musical, con musiche di Michele Paulicelli e testi di Piero Castellucci, ha debuttato nel 2002 a Roma ed è stato quindi per due anni in tour in Italia[46].
Nel 2003 è stata invece prodotta la miniserie televisiva Madre Teresa, diretta da Fabrizio Costa. L'attrice protagonista è Olivia Hussey; nel cast sono presenti anche Sebastiano Somma eLaura Morante.
In occasione del centenario della nascita, nel 2010, è stato inoltre prodotto il film di animazione Madre Teresa, diretto da Orlando Corradi e Jon Song Chol, con musiche di Luis Bacalov.
Il giornalista britannico Christopher Hitchens ha lungamente seguito criticamente le attività di Madre Teresa[47], sostenendo, in particolare:
« [...] ero arrivato alla conclusione che fosse non tanto un'amica dei poveri quanto un'amica della povertà. Lodava la povertà, la malattia e la sofferenza come doni dall'alto, e diceva alle persone di accettare questi doni con gioia.  »
(Christopher Hitchens, La posizione della missionaria, pp. 125-126.)
Sempre Hitchens ha criticato la Casa Kalighat e Madre Teresa per la mancanza di trattamenti sanitari nei confronti dei malati – specialmente bambini – in cura presso di lei, e il suo incoraggiamento ad accettare la povertà e la miseria: Hitchens, nel suo documentario per Channel 4, mostra Madre Teresa che dice a un moribondo: «Stai soffrendo come Cristo in croce, di sicuro Gesù ti sta baciando!», e lui che risponde: «Per favore digli di smettere di baciarmi». La qualità delle cure è stata criticata dalla stampa medica, fra cui The Lancet e ilBritish Medical Journal, che hanno riferito il riutilizzo degli aghi delle siringhe, le cattive condizioni di vita (per via ad esempio dei bagni freddi per tutti i pazienti), e un approccioantimaterialista che impediva delle diagnosi sistematiche.[48]
Sono state criticate le relazioni con alcuni personaggi quali Charles Keating[49] o "Baby doc", il dittatore haitiano Jean-Claude Duvalier. Secondo lui madre Teresa avrebbe usato soprattutto per se stessa le donazioni raccolte. Inoltre ha accusato Madre Teresa di avere avuto la tendenza a mentire riguardo alla lotta alla miseria in India.[50]
Sanal Edamaruku, Segretario Generale dell'Associazione Razionalista Indiana, ritiene che l'ordine di madre Teresa sia molto poco attivo nella lotta contro la miseria indiana. Secondo lui, Madre Teresa avrebbe imbrogliato un grande numero di donatori benintenzionati nascondendo le sue relazioni con i dittatori così come si distingueva nella scarsa visibilità alla destinazione dei fondi raccolti.[51]
Madre Teresa è stata oggetto di inchieste giornalistiche da parte della stampa e della televisione[52]. Il Guardian nel 1996, in una sua inchiesta, raccolse le dichiarazioni di un ex-volontario che denunciò le condizioni dei bambini orfani che vivevano nelle strutture di Madre Teresa, trascurati durante le pause di preghiera delle suore e talvolta picchiati. Il metodo di lavoro e le condizioni dei suoi assistiti vennero inoltre criticati da un documentario televisivo inglese del 1997 dal titolo "Mother Teresa: Time for Change?".[52]
Nel 1998 il settimanale tedesco Stern pubblicò un articolo fortemente critico su Madre Teresa, dal titolo "Madre Teresa, dove sono i tuoi milioni?" frutto di un'inchiesta durata un anno che spaziava su tre continenti[53]. In conclusione diceva che il suo ordine era sicuramente di carattere religioso, ma non aveva nulla a che fare con la carità.
Madre Teresa non fondò ospedali specializzati, realizzando piuttosto strutture di accoglienza. Nel 1991 il direttore di The Lancet, il dottor Robin Fox, dopo aver visitato la clinica di Calcutta, la descrisse disorganizzata e in mano a suore e volontari senza esperienza medica, senza medici e senza distinzioni fra malati inguaribili e malati con possibilità di guarigione, che comunque rischiavano sempre più la morte per le infezioni e la mancanza di cure.[54] Anche lo scrittore indiano Aroup Chatterjee e la rivista Stern[55] hanno avanzato dubbi sul reale impatto delle opere di Madre Teresa. Aroup Chatterjee in particolare si è mostrato molto polemico nel suo libro Mother Teresa: The Final Verdict, criticando le azioni e le pubbliche dichiarazioni come la posizione antiabortista, l'estrema semplicità delle pratiche mediche del suo ordine che, per esempio, era poco incline al trattamento del dolore. In seguito Madre Teresa aprì una casa per lebbrosi chiamata Shanti Nagar (cioè Città della Pace),[56] e altri lebbrosari in tutta Calcutta; poi un orfanotrofio.
  • Fu la prima persona non politica ad essere raffigurata da vivente su un francobollo postale
  • Ricevette laureae honoris causa da parte di diverse università
  • Durante la sua vita e dopo la sua morte, fu più volte eletta dalla Lista Gallup delle persone più ammirate, e nel 1999 fu eletta "persona più ammirata del XX secolo".







  • FONTE:Wikipedia.






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